BURLESQUE & CARNAZZA
Si avvicina la Pasqua, cari amici dei Mutzhi Mambo, e per lenire il clima mesto (mai come quest'anno) di questo venerdì di Passione di Gesù, abbiamo pensato di farvi un regalo.
In realtà, a seguire i riti quaresimali, oggi si dovrebbe fare digiuno o almeno mangiare di magro, ma abbiamo deciso di fare uno strappo alla regola e prepararvi una pietanza abbondante e gustosa, piena zeppa di carne piccante e saporita.
E quale migliore piatto potevamo preparare per i vostri occhi se non cucinato con la burrosa BLAZE STARR, la "Regina del burlesque"?
Eh, insomma, è vero o no che i Vostri Mutzhi Mambo vi vogliono bene e pensano sempre a voi?
Giù le mani, però, che altrimenti la vista vi si abbassa e poi date la colpa a noi se dovrete inforcare gli occhiali!
E attenzione perché non vorremmo che ci prendeste per lubrici amanti di squallidi spogliarelli da due soldi, tanto per vedere un bel paio di poppe!
Il burlesque, quando è fatto bene, è roba di classe, divertente, fantasiosa!
Certamente si parla di erotismo e non di seminari di preghiera, quindi l'argomento è quello e lo scopo è quello...
Come ammettiamo candidamente che è roba che ci piace e ci attizza e siamo fissati con quello classico degli anni ruggenti.
Si parla quindi degli anni a cavallo fra i '30 e i '60, nel periodo in cui il burlesque "tradizionale", che era più o meno un varietà pruriginoso, si ibridava sempre più con lo strip tease, dando vita a numeri sempre più piccanti, spettacolari e complessi.
Era l'era delle vere e proprie leggende di questa forma di esibizione: Sally Rand, Gypsy Rose Lee, Tempest Storm, Lili St. Cyr, Ann Corio, Margie Hart e la nostra Blaze Starr, appunto
Blaze Starr, oltre ad essere una gran gnoccona, era davvero un'artista e pure un personaggio incredibile.
Rossa, maggiorata, ipersexy, ricca di brio ed entusiasmo: per lei salire sul palco era uno scopo, una missione, la realizzazione dei suoi sogni di ragazza.
Per lei era importante divertire il pubblico!
E poco importava se alla fine doveva scoprirsi le tette...
Era conosciuta come "The Hottest Blaze in Burlesque" ed era nota per la sua incontenibile simpatia, per la fantasia che metteva in suoi sketch e per l'estrema naturalezza con cui si spogliava: "riusciva a togliersi tutto con l'amplomb di Emiliy Post mentre serviva il te", commentava un quotidiano locale.
Emily Post, per inciso, era una scrittrice americana di fine Ottocento famosa per i suoi libri sul galateo...
Famigerata la scandalosissima relazione della Starr col Governatore della Louisiana, una storia che tenne i banco per diversi anni sui tabloid e che darà vita addirittura ad un film.
Blaze Starr faceva parte di un epoca che su di noi esercita un fascino incessante, inestinguibile: un'era dove, bene o male, si è formato i'immaginario erotico che ancora alberga i nostri sogni, dove fare gli spettacolini sexy aveva ancora un senso, era ancora una cosa che sapeva di proibito, di peccaminoso!
Senza dover per forza mostrare di tutto di più!
Fannie Belle Fleming (così all'anagrafe) nasce il 10 aprile del 1932 nelle campagne intorno a Wayne County, in West Virginia, seconda di 11 fratelli.
L'infanzia che l'attende è quella miserabile delle famiglie contadine impoverite dalla Grande Depressione; per aiutare la famiglia lavora come lavandaia, per un dollaro al giorno.
Lascia casa fra i 14 e 15 anni in cerca di miglior vita in una grande città, dopo aver subito uno stupro di gruppo.
Si trasferisce a Washington, dove trova lavoro come cameriera al Mayflower Donut Shop, un negozio di ciambelle: proprio lì viene notata dal promoter Red Snyder che le propone di fare un provino (la proposta seguirà il classico copione "ragazzotta di campagna ingenua e sognatrice/manager di città cinico e manipolatore"...).
A Fannie tantissimo piacerebbe lavorare nel mondo dello spettacolo ma gli confessa di non saper ballare (le hanno insegnato che ballare è peccato!): al limite potrebbe suonare la chitarra...
Per Snyder non c'è problema: puo fare ciò che le pare, si può vestire da cowgirl e suonare la chitarra ma l'importante è che dopo si spogli.
Se si spoglia, farà di lei una star!
La nostra non ha mai sentito parlare di strip-tease prima d'ora ma l'agente la convince con parole dolcissime, facendole notare che deve considerare la sua proposta un vero onore perche solo le più belle possono spogliarsi sul palco.
In un epoca in cui non si mostra neanche l'ombelico, il pensiero di fare uno striptease la terrorizza.
Ma la voglia di andare in scena è talmente potente che le fa vincere ogni esitazione.
Quando sale per la prima volta sul palco vestita da cavallerizza, dopo essersi spogliata, usa il cappello da cowboy per coprirsi.
A fine spettacolo non riesce a trattenere il vomito: non per la vergogna dello strip ma per l'emozione di essere finalmente entrata a far parte del mondo dello spettacolo!
Snyder diventa ufficialmente il primo menager della Fleming, e le dà il nome d'arte Blaze Starr.
Dopo la nostra si trasferisce a Baltimora nel 1950, dove inizia a lavorare in un night, il 2 O’Clock Club, di cui diviene ben presto l'attrazione principale.
Il suo show combina spogliarelli di routine con numeri più audaci: in un'occasione si esibisce in compagnia di una pantera addestrata.
Il suo fiore all'occhiello, tuttavia, è "The Exploding Couch", l'Esplosione del Divano: la nostra si presenta sul palco in stato di agitazione, quindi si stende sul divano per calmarsi e levarsi lentamente i vestiti; ad un certo punto quando preme un pulsante segreto, inizia a fumare tra le sue gambe, poi si accendono un ventilatore e un proiettore, e varie strisce di seta rossa cominciano a sventolare, come fossero fiamme, quindi sembra proprio che il divano abbia appena preso fuoco!
Sale agli onori della cronaca quando "Esquire", una nota rivista a tiratura nazionale, le dedica un intero articolo nel numero di febbraio del 1954.
Il 2 O'Clock Club rimane la sua base ma iniziato a fare tournée nei night club di tutto il Paese.
A 26 anni, allo Sho-Bar di New Orleans, conosce Earl Long, il 45° Governatore della Louisiana che perde letteralmente la testa per lei.
Starr, nel frattempo, è nel bel mezzo del divorzio col proprietario del club, Carroll Glorioso, con cui si era sposata.
La loro storia d'amore sarà sincera e durerà a lungo ma farà davvero scandalo (ricordiamo che si tratta della fine degli anni '50...).
Lui le promette che lascerà la moglie ma la nostra sa benissimo che un governatore non divorzierà mai per sposare una ballerina di night...
Ma comunque alla fine è la moglie che si scoccia davvero ed è lei a cacciare di casa il marito 64enne, dopo aver tentato di farlo ricoverare in una clinica psichiatrica.
Ad aumentare lo scandalo e l'indignazione pubblica c'è il fatto che Long, pur essendo un esponente di spicco del partito democratico, è noto per essere un conservatore tutto di un pezzo, dalle posizioni spesso addirittura reazionarie e razziste.
La loro relazione si concluderà solo con la morte di Long nel 1960, ma sarà una vicenda che entrerà a far parte della cultura americana, tanto da ispirare il film "Blaze" (1989), di Ron Shelton, con Lolita Davidovich nel ruolo della nostra e Paul Newman in quello di Long.
Dopo la morte dell'amante, Starr torna a Baltimora, dove acquista il 2 O'Clock Club e torna ad esibirsi, diventando un'icona della sua città.
La sua carriera nel burlesque continua per tutti gli anni '60.
Dopo essere già apparsa sul grande schermo in "Buxom Beautease" (1956), un film antologico di strip tease diretto da Irving Klaw, è protagonista del film di Doris Wishman "Blaze Starr Goes Nudist" (1962), noto anche come "Busting Out" e due anni dopo viene fotografata da Diane Arbus, mentre il regista John Waters afferma che il suo "Cry Baby" è in parte ispirato alla Starr.
Per i suoi show, Blaze finisce pure qualche volta in gattabuia, con l'accusa di oltraggio al pudore.
Negli anni '70, col il progressivo disinteresse del pubblico verso il burlesque (ormai la gente è abituata a roba più "forte"), la nostra si ritira dalle scene.
Scrive a quattro mani con un giornalista, l'autobiografia "Blaze Starr: My Life as Told to Huey Perry" nel 1974.
Per anni risiede nella contea di Carroll, dove si dedica alla realizzazione di gioielli, ma alla fine se ne torna in West Virginia, in una città non lontana da dove era nata.
Anche in tarda età le mancano gli spettacoli e il calore del pubblico e ogni tanto prende in considerazione l'idea di tornare nei club, anche se alla fine rinuncia: sogna di stare per salire sul palco ma ogni volta non riesce mai a trovare un guanto...
Da tempo sofferente di problemi cardiaci, Blaze muore nella sua casa di Wilsondale, il 15 giugno del 2015.
Pare che l'ansia di accudire un cane trovatello abbia aggravato la sua già precaria salute.
Il cane a sua volta muore poche ore dopo la sua padrona.
Con lei non è scomparsa solo una simpatica e bellissima artista: se n'è andato per sempre un mondo meraviglioso ed irripetibile...
Onore a Blaze Starr!
“Striptease was an art, (but now) Where’s the strip? Where’s the tease?”
Blaze Starr