Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

Auguri alle care amiche dei Mutzhi Mambo!
Sarebbe stato carino, in occasione della festa delle donne, omaggiare una bella signora del Pulp ma, visto che carini non siamo e non ci piacciono le cose fatte per forza, oggi si festeggia il mitico GIANNI ZULLO e i suoi Brutos! 
Ok gli Squallor, van bene gli Skiantos, va bene pure Elio & Le Storie Tese, ma i Brutos c'erano prima di tutti! 
Sì, vabbé, a dirla tutta, prima ancora c’erano stati artisti come Pippo Starnazza che avevano piegato lo swing a testi divertenti, pieni di nonsense e giochi di parole, ma il “rock demenziale”, in Italia, l’hanno portato loro!
Certo quella dei Brutos era una comicità ingenua, "bonacciona", quasi infantile, fatta di smorfie e ceffoni (che regolarmente finivano sulla faccia del nostro Zullo!), al riparo dagli strali della severissima censura democristiana di allora. 
Ma le loro arie da imbecilli e le loro performance vocali strampalate ci strappano ancora oggi un sorriso e hanno fatto da apripista per tutto il rock demenziale a venire. 
E di rock'n'roll sopraffino si trattava, perché i Brutos, al netto delle stramberie, erano veramente bravissimi, un coro della Madonna, degni dei migliori gruppi doo-woop neri dell'epoca. 
Però, come vedrete, la loro vicenda ha dei risvolti inaspettatamente e assolutamente drammatici.
Insomma, come sempre, c’è poco da ridere quando c’è da ridere…

Ervigio Zullo (così all'anagrafe) nasce a Matera, l'8 marzo del 1920.
Si trasferisce con la famiglia a Torino, dove nel secondo dopoguerra inizia ad esibirsi come comico negli spettacoli di rivista: in particolare, lavora per alcune stagioni con le sorelle Nava, insieme alla compagnia "Bataclan". 
Viene quindi notato dall'impresario Aldo Zanfrognini che, ricercando nuovi talenti, ha l'idea di unirlo ad altri comici che già lavorano con lui a Torino, e di scritturare poi i cinque per la rivista "Il teatro dei pazzi", che va in scena al teatro "Alcione" di corso Regina Margherita nel 1958.
Solo Ettore Bruno, detto "Gerry" (per la sua somiglianza con Jerry Lewis), e Giacomo Guerrini, detto "Jack", si conoscono perché vicini di casa, e formano già una coppia sullo stile di quella formata oltre oceano da Jerry Lewis e Dean Martin.
Zanfrognini ha già fatto un provino a Zullo, Elio Piatti ed Aldo Maccione, ed ha l'idea di unire i cinque (che esordiscono nel 1957 al Teatro "Maf" di Torino, allora patria dell'avanspettacolo): le prime sere al Teatro "Alcione" i cinque, ancora senza nome, vestiti con enormi pigiama a strisce bianconere, hanno nel carniere poche battute, ma un giorno (su sollecitazione del loro impresario) hanno l'idea di far cantare una canzone romantica a Jack Guerrini, il "bello" della compagnia, mentre gli altri quattro, i "brutti", fanno smorfie orribili e cori, storpiando il testo originale della canzone. 
Il nome del complesso viene involontariamente inventato dalla donna delle pulizie del teatro che, presentandosi alle dieci del mattino per adempiere ai suoi doveri quotidiani, incontrando i cinque stravolti dalla nottata in bianco, sbotta in un approssimato piemontese: «Ai sève tant simpatic ma ai sève anca tant brutt», che significa: "siete molto simpatici ma siete anche tanto brutti"!
Ed è così che quella stessa sera nascono I Brutos!
Gerry Bruno è quello che si occupa degli ottimi arrangiamenti vocali: tra le canzoni riproposte dal gruppo ricordiamo "Little Darling", "Blue Moon", "Summertime" e molte altre, non tutte incise su disco.
Il riscontro del pubblico torinese è immediato, e ben presto iniziano le esibizioni fuori dal Piemonte: la prima risale al 4 agosto del 1959, al Villafiorita, nota sala da ballo di Riccione, ma il vero lancio nazionale si ha due settimane dopo, al La Casina delle Rose a Villa Borghese in Roma, perché dopo questo spettacolo vengono contattati dalla Rai ed iniziarono le esibizioni televisive.
Risale a questo periodo la nascita di una leggenda metropolitana: una gestante di Catanzaro, vedendoli in televisione, si sarebbe spaventata al punto da dover essere trasportata d'urgenza in ospedale! 
In realtà la voce nasce dalla fantasia di un cronista di un giornale locale, ma il suo articolo viene poi ripreso con risalto dalla stampa nazionale, dando ai nostri una sinistra nomea. 
È l'inizio di un successo che presto oltrepassa i confini nazionali, grazie soprattutto alla loro capacità di giocare con le espressioni facciali che supera l'ostacolo della lingua.
Zullo, grazie alla sua notevole mimica facciale, fa una caterva di smorfie esilaranti e si becca schiaffoni a più riprese dall'inquietante Aldo Maccione, Gerry Bruno si dipinge di nero tutti i denti tranne l'incisivo, dando l'impressione di avere solo quello, e gli altri componenti indossano abiti stravaganti, si sfrangiano i capelli alla Frankenstein o storcono gli occhi. 
Tutti tranne naturalmente Jack, che diventa appunto "Il bello dei Brutos", il cantante solista (ha pure una bella voce).
Danno spesso spazio, nei loro spettacoli, a sketch spesso improvvisati, secondo i canoni della Commedia dell'Arte, in cui ogni personaggio rappresenta una maschera, un carattere peculiare, su cui si basa lo sviluppo del canovaccio. 
La consacrazione all'estero avviene dapprima in Francia, dove arrivano ad esibirsi all'Olympia di Parigi: la sera del debutto, in cui si esibiscono prima di George Brassens e Lola Flores, ricevono addirittura i complimenti di Charlie Chaplin, e nelle sere successive artisti come Jacques Tati, Marlene Dietrich ed Henri Salvador vanno a congratularsi con loro per la loro bravura.
Ritornano all'Olympia negli anni seguenti per ben sette volte.
Dopo poco tempo debuttano anche oltreoceano: firmano infatti due contratti di sei mesi per esibizioni negli Stati Uniti accanto a Diana Dors, e vengono poi ospitati all'Ed Sullivan Show, il programma televisivo all'epoca più popolare (prima di loro l'unico italiano ad essere ospitato era stato Domenico Modugno); sono in cartellone poi per tre mesi a Broadway, al Latin Quarter. 
Seguono poi apparizioni televisive in tutto il mondo, in Europa, America Latina e in Asia. 
A Città del Messico, prima di un'esibizione al locale "La Fuente", deve addirittura intervenire la polizia per fermare gli spettatori che, non trovando più biglietti, vogliono entrare ugualmente nel locale.
Anche in Italia il successo è senza precedenti, e i Brutos iniziano anche a girare alcuni film di cui uno, nel 1964, come protagonisti assoluti: lo stracult "I magnifici Brutos del West". 
Inoltre per tre edizioni di "Bussola on stage" vengono chiamati per supportare Peppino Di Capri. 
Nel 1964 sono anche chiamati da una casa produttrice di cera per pavimenti, la Grey, per girare alcune pubblicità: è la loro consacrazione, specialmente tra i bambini, e continuano per molti anni a interpretarli (anche dopo i cambi di formazione), diventando una delle icone del mitologico contenitore di spot Carosello. 
L'impostazione dei filmati è caratterizzata dall'esecuzione di una canzone, durante la quale il nostro malcapitato Gianni riceve una serie di ceffoni.
Al termine del brano, lo slogan con cui un altro Brutos si rivolge a Zullo è: «Gianni, nonostante tutti gli schiaffi che hai preso, hai sempre una buona cera!», a cui segue la risposta «Ottima direi, è cera Grey»!
Alla metà degli anni sessanta iniziano i primi cambiamenti nella formazione: per motivi familiari Elio Piatti deve abbandonare il gruppo è viene sostituito da Umberto Di Dario, amico del gruppo che fino a quel momento non ha mai avuto velleità artistiche ma che si integra subito con gli altri Brutos.
Anche lui in seguito abbandona il mondo dello spettacolo e viene sostituito da altri elementi fino all'arrivo di Dino Cassio, che resterà in pianta stabile nella formazione.
Dopo qualche tempo anche Jack Guerrini lascia il gruppo per intraprendere la carriera di cantante solista (con scarso successo), seguito da Aldo Maccione che decide di mettersi "in proprio" creando in Spagna un altro gruppo di cantanti-comici denominato Los Tontos; in seguito avrà miglior fortuna come attore di cinema in Francia.
Maccione viene sostituito dapprima da Dante Cleri (che però esce dal gruppo per formare i Ciranos), poi da Tino Cervi, a sua volta sostituito da Alvaro Alvisi: quando anche lui abbandona i Brutos, il combo decide di proseguire l'attività in quattro. 
Guerrini invece viene sostituito come voce solista da Alfonso "Nat" Pioppi, che rimarrà in pianta stabile nel gruppo. 
Dopo alcune esperienze professionalmente negative in Francia, ritornato a Torino, il povero Guerrini muore alle ore 01.30 del 16 marzo 1970 in seguito ad un incidente stradale, finendo sotto un TIR fermo parcheggiato nei pressi della sua abitazione.
Nel 1970 il gruppo ha un momento di arresto dell'attività, fondamentalmente per due motivi: il primo è che Gerry Bruno viene chiamato da Garinei e Giovannini per recitare in "Alleluja brava gente", una commedia musicale con musiche di Domenico Modugno (un'occasione imperdibile per lanciare la sua carriera come solista), ed il secondo la scomparsa del manager Aldo Zanfrognini, a seguito di una banale caduta.
I rimanenti componenti del gruppo, con l'introduzione di alcuni altri elementi, tra cui Cesare Benini prima, Fulvio Pastore poi e, in seguito, il figlio di Gianni, Massimo Zullo, per alcune stagioni effettuano ancora qualche spettacolo e incideranno qualche 45 giri.
Da ricordare, nel 1971, la partecipazione al Festival di Napoli con la canzone "Uffà, nun me scuccià", presentata in coppia con Gloriana. 
Massimo Zullo, che non si era mai rassegnato alla perdita della madre, la prima moglie di Gianni, inizia a dar segni di quel profondo disagio che in breve tempo lo porterà alla tossicodipendenza.
Il padre, per averlo vicino e poterlo seguire con più attenzione, lo aveva fatto pure entrare per qualche tempo nella formazione dei Brutos: ma i suoi sforzi saranno vani perché il figlio muore dopo qualche tempo a Roma, nel 1983, per overdose. 
Nel 1992 Antonio Ricci, in occasione di un'edizione di Paperissima in onda su Canale 5, ricontatta i Brutos, che accettano di ricostituirsi, partecipando così a trenta puntate del programma. 
A seguito di ciò, ricomincia per il gruppo una nuova carriera, fatta di serate e di apparizioni televisive: nel 1997 sono chiamati da Marco Giusti come ospiti fissi della trasmissione "Carosello", dedicata al celebre programma, mentre due anni dopo il loro concittadino Piero Chiambretti li vuole per "Fenomeni", in onda su Rai 3.
Nel 2000 sono inviati speciali per "Quelli che il calcio", e nel 2002 sono chiamati da Pippo Baudo per quella che è la loro ultima apparizione televisiva, nel programma "Novecento", su Rai Tre.
Il 17 maggio 2005 muore, ad ottantacinque anni, il nostro Gianni, preso per l'ultima volta a schiaffi da un tumore. 
Sei anni dopo lo segue Dino Cassio, a Roma, all'età di settantotto anni, dopo una lunga malattia.
I restanti componenti non hanno però sciolto ufficialmente la formazione. 
Mah... speriamo di non vederli mai senza il nostro Zullo!
Onore a Gianni Zullo!

Nota a margine: Approfittiamo qui per parlare della carriera di Aldo Maccione (nato il 27 novembre del 1935), l'unica interessante fra quelle degli ex Brutos. Uscito dal gruppo, ne fonda uno simile in Spagna, i Los Tontos che avranno grande successo. Trasferito in Francia, si trova poi ad accompagnare il noto cantante Sacha Distel che conierà per lui l'appellativo "Aldo La Classe", che diventerà un personaggio celeberrimo oltralpe. Nel 1970 debutta come protagonista in "La Canaglia" di Claude Lelouch. Interpreterà poi, in Francia e in Italia, diverse commedie demenziali e sexy (capolavori tipo "Il Colonnello Buttiglione diventa generale, "Fischia il sesso", "Spogliamoci così senza pudor...", "Maschio latino cercasi", "La poliziotta a New York"). Indimenticabile la sua interpretazione della "Creatura" nel trashissimo "Frankenstein all'Italiana" (1975), di Armando Crispino. Negli anni '80 lavora esclusivamente in Francia, in commedie inedite da noi e nel decennio successivo si riaffaccia nel nostro cinema partecipando ad alcune pellicole di Verdone e Aldo, Giovanni e Giacomo.

"Aiutooo
Ho paura, mammaaaaa!
Ma chi c'è, Dracula?
Telefonate in questura Bloccate tutte le strade
Recuperate il mio cuore Che l'ha rapito una bruna
Destinazioneeee, Luna!
Lassù volevano un cuore Per seminare l'amore
E la lunatica bruna Partì per questa missione
Destinazioneeee, Terra!..."
I Brutos - Destinazione Luna

Almanacco Pulp dei Mutzhi Mambo

  • Mickey Spillane

    Informazioni
    9 Marzo
    Un pilastro del Pulp, un'architrave del noir, una pietra miliare!È lui, l'invincibile MICKEY SPILLANE, cari amici dei Mutzhi Mambo, lo scrittore hard-boiled per eccellenza, il poeta del "Piombo... Mickey Spillane
  • Shigeru Mizuki

    Informazioni
    9 Marzo
    Paese che vai, mostri che trovi!Infatti, cari amici dei Mutzhi Mambo, vale pure per i mostri lo stesso assioma che vale per le tradizioni: ogni cultura in ogni luogo ha i suoi mostri e ne deve... Shigeru Mizuki
  • Gianni Zullo

    Informazioni
    8 Marzo
    Auguri alle care amiche dei Mutzhi Mambo!Sarebbe stato carino, in occasione della festa delle donne, omaggiare una bella signora del Pulp ma, visto che carini non siamo e non ci piacciono le cose... Gianni Zullo
  • Ron "Pigpen" McKernan

    Informazioni
    8 Marzo
    PORCI CON LE ALI Ancora "Summer of Love", ancora hippy, ancora LSD: insomma, cari amici dei Mutzhi Mambo, si torna sulla West Coast per celebrare quegli anni lì, la seconda metà dei '60, tempi... Ron "Pigpen" McKernan