TRAVOLTA DA UN INSOLITO DESTINO
Un Almanacco Pulp degno di questo nome non può non festeggiare il compleanno di una vera icona: JOHN TRAVOLTA, Signore e Signori, a.k,a Tony Manero, a.k.a. Vincent Vega, uno dei simboli stessi del Pulp!
John Travolta è uno come Marylin, James Dean, Elvis o John Wayne: un volto che segna un'epoca, un genere...
Anzi, cari amici dei Mutzhi Mambo, caso più unico che raro, la sua faccia sorniona è riuscita a caratterizzare almeno due cambiamenti epocali del cinema e del costume stesso: l'avvento dell'edonismo anni '80 e la sua crisi, segnata dal fenomeno Pulp!
Eh sì, inutile negarlo: il suo ballerino tamarro in discoteca e il suo killer logorroico e strafatto sono fra le più importanti icone della cultura popolare dello scorso secolo.
Poi, può piacere o meno, può stare simpatico come no ma Travolta rimane una immensa faccia da cinema…
E a noi piace e sta pure simpatico!
John Joseph Travolta nasce a Englewood, in New Jersey, il 18 febbraio del 1954, in una famiglia nella quale è il più piccolo di sei figli (due fratelli e tre sorelle).
Il nonno paterno è originario di Godrano, in provincia di Palermo e il padre è un giocatore semi-professionista di football e collaboratore di una ditta di pneumatici.
Sua madre, di origini irlandesi, era stata un'attrice, una cantante in un gruppo della radio locale, i Sunshine Sisters, e in seguito professoressa di inglese e di arte drammatica.
Travolta viene cresciuto come cattolico, in un quartiere prevalentemente irlandese.
I sei figli di Salvatore Travolta e di sua moglie Helen si esibiscono ogni settimana in recite, con le quali intrattengono amici e vicini di casa.
A dodici anni John viene incoraggiato dai genitori a prendere lezioni di tip-tap da Fred Kelly, fratello del celebre Gene.
In seguito recita in alcuni musical di quartiere.
Dopo aver frequentato la Dwight Morrow High School, a sedici anni Travolta smette di studiare e vol a New York per cercare lavoro e, nel 1970, ottiene un ruolo nella compagnia itinerante nel musical "Grease" e calca le scene di Broadway con lo spettacolo "Rain".
Il grande successo teatrale ottenuto con "Grease" lo porta in giro per tutti gli Stati Uniti; successivamente si trasferisce a Los Angeles per proseguire la sua carriera da attore.
Nel 1975 riesce a farsi notare nel film "Il maligno", un horror diretto da Robert Fuest, dove ottiene il suo primo ruolo di rilievo, seguito da una piccola parte in "Carrie - Lo sguardo di Satana" (1976), il cult dell'orrore tratto da un romanzo di Stephen King e diretto Brian De Palma.
A soli 22 anni, riveste il suo primo ruolo da protagonista, entrando a far parte del cast della celebre serie TV "I ragazzi del sabato sera", dove interpreta Vinnie Barbarino, uno studente italiano dalla vena poetica, che si diverte a insultare il prossimo in rima.
Al regista John Badham piace la performance teatrale di Travolta, e traendo spunto dalla sua interpretazione per il personaggio del suo prossimo film, lo sceglie come protagonista.
Per Travolta è il successo: mattatore assoluto del cult "La febbre del sabato sera" (1977), nei panni di Tony Manero, uno commesso italo-americano, che cerca il suo riscatto il sabato sera nelle discoteche newyorkesi, riesce a incrementare a dismisura la sua notorietà, ottenendo anche la sua prima nomination agli Oscar del 1977.
Il film incassa uno sfracello in tutto il mondo, e diviene il simbolo della morte degli anni '70 e dell'avvento della perniciosa disco music: grazie a questa pellicola, Travolta diventa per la prima volta una vera icona del cinema.
Sul set del film televisivo "The Boy in the Plastic Bubble" (1976) aveva conosciuto l'attrice Diana Hyland (di 18 anni più vecchia) con cui rimarrà legato fino al 1977, quando lei muore per un cancro al seno.
Bissa il successo cinematografico nel 1978, quando viene contattato da Randal Kleiser per interpretare il ruolo di Danny Zuko nel film "Grease", trasposizione cinematografica dell'omonimo musical, e dove recita insieme a Olivia Newton-John.
La pellicola, un musicarello lieve-lieve ma dal suo fascino perverso, ambientato negli idealizzatissimi e posticci Stati Uniti degli anni cinquanta, riceve cinque nomination ai Golden Globe nel 1979 e la colonna sonora del film vende oltre 25 milioni di copie nel mondo, diventando la più venduta nella storia della musica.
Il brano "You're the One That I Want", un duetto tra Travolta e la Newton-John, vende oltre 7 milioni di copie globalmente.
Negli anni successivi la sua carriera subisce una brusca frenata.
Fra i film interpretati, che non riscuotono il successo di pubblico e critica sperato, si ricordano "Urban Cowboy" del 1980, un pasticciaccio sentimentale ambientato fra moderni vaccari, l'ottimo thriller "Blow Out" (1981), del grande Brian De Palma, "Staying Alive" (1983), il kitchissimo seguito di "La febbre del sabato sera" diretto da Sylvester Stallone, nonché "Due come noi" (1983), una melensa commedia di John Herzfeld che lo vede di nuovo in coppia con Olivia Newton-John.
Si riprende per un attimo nel 1989, quando recita nella commedia "Senti chi parla" accanto a Kirstie Alley; il film riscuote un grande successo in tutto il mondo, divenendo, in termini di incassi, il secondo maggior successo nella carriera di Travolta dai tempi di "Grease".
Successivamente, tanto per grattare il fondo della pentola, partecipa ai due seguiti del film: "Senti chi parla 2" e "Senti chi parla adesso".
La sua carriera ha una nuova importante svolta nel 1994, quando Quentin Tarantino lo vuole per il ruolo del killer tossico Vincent Vega in "Pulp Fiction": questa interpretazione, in cui Travolta prende in giro anche il suo "Tony Manero" nella celeberrima scena del ballo con Uma Turman, oltre a divenire iconica e simbolo della nascente cultura Pulp, gli regala una seconda giovinezza artistica, fruttandogli le candidature agli Oscar e al Festival di Cannes.
Il successone del film da l'opportunità a John Travolta di riacquistare popolarità nel mondo del cinema venendo scritturato per il fantathriller sociologico "Il rovescio della medaglia" (1995), di Desmond Nakano; la divertente commedia pulp "Get Shorty" (1995) di Barry Sonnenfeld, tratto da un romanzo di Elmore Leonard; il funambolico action di John Woo, "Nome in codice: Broken Arrow" (1996); il fantastico (nel senso del genere, non della qualità!) "Phenomenon" (1996), di Jon Turteltaub.
I film sono un successo e Travolta diventa nuovamente uno degli attori più richiesti, come ai tempi de "La febbre".
Successivamente partecipa ad altre importanti pellicole come l'impegnato "Mad City - Assalto alla notizia" (1997), di Costa-Gavras, al fianco di a Dustin Hoffman; l'ottimo fantathriller "Face/Off - Due facce di un assassino" (1997), diretto nuovamente da John Woo, accanto a Nicolas Cage; il pesissimo "She's So Lovely - Così carina" (1997), tratto da un soggetto mai realizzato da John Cassavetes e diretto da suo figlio Nick; il giallo "La figlia del generale" (1998), altro sostanzioso successo al botteghino e di critica, diretto da Simon West; il legal thriller "A Civil Action" (1998), accanto a Robert Duvall, di Steven Zaillian; il capolavoro bellico-visionario "La sottile linea rossa" (1998) di Terrence Malick.
Nel 2000 ottiene il Razzie Awards per la peggiore interpretazione dell'anno per ben due film, "Battaglia per la Terra - Una saga dell'anno 3000", un orrido film di fantascienza di Roger Christian tratto da un romanzo del famigerato di L. Ron Hubbard, il fondatore di Scientology (di cui Travolta è un seguace), e "Magic Numbers", una commedia di Nora Ephron.
Per il primo, Travolta riceve anche il Razzie Awards alla peggior coppia, un premio singolare vinto, come spiegato nella motivazione, dall'attore e da chiunque abbia recitato con lui nel film!
Nel 2001 fa il cattivone nel discreto thriller "Codice: Swordfish" di Dominic Sena (2001) e il padre coraggio in "Unico testimone", di Harold Becker; poi si fa vedere in "Basic" (2003), di John McTiernan; nel fumettistico "The Punisher" (2004), di Jonathan Hensleigh, tratto dal personaggio Marvel; nella disperata commedia "Una canzone per Bobby Long" (2004), di Shainee Gabel, con la meravigliosa Scarlett Johansson; in "Be Cool" (2005), di F. Gary Gray, loffietto seguito di "Get Shorty", che vede riunita la "coppia pulp" Travolta e Thurman; nel noir "Lonely Hearts" (2006), di Todd Robinson, con la stratopissima Salma Hayek.
Nel 2007 recita nel musical "Hairspray - Grasso è bello", inutile remake dell'omonimo cult di John Waters, nel ruolo, che fu di Divine, di una formosa donna madre della protagonista.
Anch'esso però si rivela un grande successo al botteghino.
Negli ultimi anni si segnalano i discreti: "From Paris with Love" (2010), di Pierre Morel. con Jonathan Rhys Meyers; "Le belve" (2012), di Oliver Stone; "Killing Season" (2013), di Mark Steven Johnson; "Criminal Activities" (2015), di Jackie Earle Haley; "Nella valle della violenza" (2016), di Ti West; "Io sono vendetta" (2016), di Chuck Russell.
Controverso il suo "Gotti - Il primo padrino" (2018), di Kevin Connolly, in cui viene offerto un ritratto fin troppo agiografico dello spietato boss mafioso, mentre con "Speed Kills" (2018), di Jodi Scurfield, e "Trading Paint - Oltre la leggenda" (2018), di Karzan Kader, Travolta torna agli action più serrati.
"The Poison Rose" (2019), di George Gallo e Francesco Cinquemani, è un buon poliziesco ambientato negli anni '70 che vede il nostro opporsi a Morgan Freeman; di "The Fanatic" (2019), di Fred Durst, in cui Travolta interpreta un sociopatico affetto da autismo che diventa assassino per il suo mito, hanno detto tutto il male possibile.
Non lo abbiamo ancora visto ma puzza tanto di futuro cult movie...
Nel 2016 è tra i protagonisti di "American Crime Story", spin-off della serie horror antologica American Horror Story.
Negli anni novanta Travolta si era sposato due volte con l'attrice Kelly Preston, conosciuta sul set del film "Gli esperti americani".
Dal matrimonio sono nati tre figli.
Il 2 gennaio 2009 il figlio sedicenne e autistico Jett, muore mentre è in vacanza con la famiglia alle Bahamas per cause non ben precisate.
Tanti auguri grande John: pur nella tragedia sappi che sei veramente uno dei pochi miti viventi e che noi ti vogliamo bene!
Nota a Margine: è di ora la notizia della scomparsa del grande Flavio Bucci, che tra le altre cose, aveva prestato la sua voce a John Travolta/Tony Manero. Riposa in pace, Flavio, che la terra ti sia lieve...
"Vincent: Ma lo sai qual è la cosa più divertente dell'Europa?
Jules: Qual è?
Vincent: Sono le piccole differenze. Voglio dire, laggiù hanno la stessa merda che abbiamo noi, ma solo, solo che lì è un po' diverso.
Jules: E come?
Vincent: Beh, ecco, puoi entrare in un qualunque cinema di Amsterdam e comprarti una birra. E non sto parlando, che so, di un bicchiere di plastica, ma intendo un boccale di birra. E a Parigi puoi comprare una birra da McDonald. E sai come chiamano un quarto di libbra con formaggio a Parigi?
Jules: Non "un quarto di libbra con formaggio".
Vincent: Hanno un sistema metrico decimale: non sanno che ca**o sia un quarto di libbra.
Jules: E come lo chiamano?
Vincent: Lo chiamano "Royale con formaggio".
Jules: "Royale con formaggio"!
Vincent [ridendo]: Già!
Jules: Come lo chiamano il Big Mac?
Vincent: Beh, il Big Mac è il Big Mac! Lo chiamano "Le Big Mac".
Jules: Le Big Mac! [ride] E come lo chiamano il "Whopper"?
Vincent: Non lo so, non sono stato al Burger King. Sai cosa mettono sulle patatine in Olanda al posto del ketchup?
Jules: Cosa?
Vincent: La maionese.
Jules: Che schifo!
Vincent: Eh, eh! Gliel'ho visto fare, amico, cazzo! Le affogano in quella merda gialla!"
Jules Winnfield/Samuel L. Jackson; Vincent Vega/John Travolta -Pulp Fiction