Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

E' uscito ed è disponibile nei migliori negozi di dischi e su tutte le piattaforme digitali il nuovo disco: Il male e' dentro il terzo album dei Mutzhi Mambo, band fiorentina fondata nel 1998,...

Ogni epoca ha il suo ideale di bellezza, si sa: molto più vario per le donne, piu storicamente standardizzato per gli uomini.
Visto che della bellezza maschile lasciamo volentieri ad altri l'onere e l'onore di occuparsene, oggi ci vogliamo soffermare su quella del gentil sesso...
I primitivi amavano le grassone, i greci le forme ad anfora (poche tette e fianchi larghi), nel rinascimento i volti pallidi, nel barocco torna la ciccia, nel Neoclassico no, nell'Ottocento sì, e così via...
Ma nel Novecento, almeno dagli anni '40 in poi, a dettar legge in fatto di estetica femminile sono stati gli illustratori di Pin-up!
Inutile fare troppi discorsi, cari amici dei Mutzhi Mambo: le donnine disegnate dal fantastico ALBERTO VARGAS sono rimaste impresse nell'immaginario collettivo e tuttora rimangono lo standard di bellezza a cui ci atteniamo.
E visto che noi alle belle tope non possiamo resistere, troviamo giusto e sacrosanto omaggiare questo immenso artista peruviano!
Nessuno avrebbe potuto prevedere che un umile disegnatore proveniente da una remota città andina potesse crere un modello di bellezza che rispecchiasse e interpretasse alla perfezione gli ideali estetici statunitensi del 20° secolo; anzi, per certi versi, fu proprio lui (insieme ad altri maestri come Gil Elvgren, George Petty e Zoë Mozert), ad elaborare ed imporre tali canoni!
I suoi ritratti eleganti e delicatamente dettagliati hanno contribuito a definire l'immagine iconica della ragazza "pin-up": perfetta, bella in modo irraggiungibile ma al contempo carnale e maliziosa, per nulla "eterea" o "platonica".
Nonostante utilizzasse sempre modelle dal vero (e che popò di modelle...), spesso le sue donne elegantemente vestite, semi-nude (o nude proprio) venivano riprodotte in proporzioni talmente idealizzate da risultare quasi stranianti, artificiali.
Il tratto stilistico di Vargas sono le figure allungate, con dita sottili, dalle unghie spesso dipinte di rosso.
I suoi lavori erano in genere una combinazione di acquerello e aerografo magistralmente dosati: la sua padronanza con l'aerografo era talmente proverbiale che verrà istituito addirittura un premio a suo nome, il "Vargas Award", assegnato ogni anno dalla rivista "Airbrush Action Magazine" ai più valenti artisti che si sono distinti in questa tecnica.
Le sue leggendarie illustrazioni hanno proiettato il suo nome nel mondo dell'arte, di Hollywood e della cultura pop e continuano a influenzare le successive generazioni di artisti che col glamour si trovano a che fare...

Joaquin Alberto Vargas y Chávez nasce ad Arequipa, in Perù, il 9 febbraio del 1896.
Figlio di Max Vargas I, un fotografo piuttosto famoso anche a livello internazionale, il nostro cresce nell'ambiente ideale per formare il gusto estetico e rendere il suo occhio fino.
Da ragazzo assiste suo padre in studio, imparando i segreti della fotografia e delle tecniche artistiche tra cui il ritocco dei negativi e l'uso dell'aerografia.
Nel 1911, viene inviato in Europa con suo fratello, Max Vargas II, a svolgere un periodo di apprendistato presso un fotografo londinese, visto che il padre desiderava per i figli una formazione nel Vecchio Continente.
Tuttavia, la vera educazione di Alberto passerà più dalla visita ai grandi musei e gallerie di Francia, Germania e Svizzera e dalle varie mostre dei maestri di estetismo e decadenza della fine del XIX secolo, insieme ai nuovi movimenti Dada e Surrealismo.
Questa esperienza viene però bruscamente interrotta dalle tensioni internazionali che porteranno alla prima guerra mondiale.
Nel 1916, Alberto si trova costretto a tornare in Perù, con una sosta a New York City: questa fermata sara quella che cambierà per sempre la sua vita e il suo lavoro.
Soprattutto saranno le ragazze di New York a stravolgere per sempre la sua visione artistica: sono donne disinibite, vitali, emancipate, irrequiete e urbane, le famigerate "Gibson Girl" o le "flapper", che del modello della donna vittoriana più conservatrice e imbacuccata non vogliono neanche sentir parlare.
Il nostro, abbagliato da tanto bendiddio, decide che col cazzo che torna a casa in Perù e, in barba alla famiglia, sceglie di rimanere a New York e di provare a campare come artista indipendente, passando da una vita di agi e di sicuro successo professionale ad una esistenza fatta di precarietà e di stenti.
Dopo aver faticato alquanto per trovare un lavoro decente, ad Alberto viene offerto un impiego stabile con le famose "Ziegfeld'sFollies" di Florenz Ziegfeld, lo spettacolo di ballerine più famoso dell'epoca.
Il nostro viene incaricato di dipingere i ritratti delle famose showgirl e durante questo periodo, Alberto incontra una delle sue prime modelle regolari, Anna Mae Clift, una showgirl bionda del Tennessee che lavora per il concorrente di Ziegfeld, il "Greenwich Village Follies".
La coppia lavora per la prima volta insieme nel 1917 e lei diventa la sua musa e amante; infine si sposeranno nel 1930.
Per tutti i ruggenti anni '20 a Vargas non manca di sicuro il da fare, mentre continua a perfezionare il suo tocco.
Tuttavia, la Grande Depressione e il conseguente declino del successo delle "Follies" mettono in seria discussione la sua capacità di guadagnarsi da vivere come artista.
A corto di soldi e freschi di matrimonio, Alberto e Anna Mae si dirigono a ovest sperando che i numerosi contatti che il nostro aveva allacciato facendo lavori pubblicitari per gli studi cinematografici di New York portassero i loro frutti a Hollywood.
In effetti lì troverà un bel po' di lavoro in quasi tutti gli studi, compresi quelli della "20th CenturyFox" e della "Warner Bros.", progettando scenografie, poster di film e facendo ritratti di star come Shirley Temple, Greta Garbo, Ann Sheridan, Linda Darnell, Hedy Lamarr, Ava Gardner, Jane Russell e Marilyn Monroe, solo per citarne alcune...
Ma la sua stella si oscura nel 1939 quando il nostro ha la malaugurata idea di prendere parte a uno sciopero con altri artisti delle case di produzione.
Sostengono (a ragione) di essere maltrattati e pagati troppo poco ma questa protesta farà perdere a Vargas la possibilità di lavorare in futuro per gli studios.
Disoccupato, Alberto se ne torna a New York, sperando di trovare qualche vecchio contatto ancora interessato alle sue opere; la moglie rimane in California, facendo quel che può per raggranellare qualche soldo con dei lavoretti saltuari e alloggiando pensionanti nella loro casa di Westwood.
Fortunatamemte, l'editore dell' "Esquire Magazine" sta cercando un sostituto di George Petty, le cui "Petty Girls" sono enormemente popolari.
Alberto è l'uomo che fa per lui ed ha un disperato bisogno di lavorare.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, l' "Esquire" spera di trovare nuovi lettori nei soldati americani spediti al fronte e avidi di ricordi di casa.
Il primo dipinto di Vargas viene pubblicato nel 1940 con enorme successo: la rivista è letteralmente invasa da lettere che ne richiedono altri.
Mentre lavora su "Esquire", le sue ragazze vendono ribattezzate dall'editore "Varga Girls"; ne disegnerà 180 nel periodo 1940-1946.
In concomitanza con il suo costante impegno sulla rivista, Alberto lavora pure per progetti pubblicitari indipendenti e inizia a pubblicare un calendario annuale di "Varga Girls", che diventerà un successo strepitoso.
La sua popolarità presso le truppe americane è davvero fenomenale: le sue iconiche Betty Grable, Alice Faye e altre pin-up le puoi trovare appese negli armadietti dei militari impegnati in entrambi i fronti dell'Europa e del Pacifico, dipinte ai lati dei bombardieri e persino tatuati sulle braccia dei soldati.
Il contratto di Vargas viene rinnovato per il 1943 e firmato sei mesi dopo. Deluso dai termini dopo la firma, il nostro intraprende un'azione legale che inizialmente vince ma poi perderà in appello.
Chiaramente non lavorerà mai più per "Esquire" e le sue creazioni, le "Varga Girls", non solo non vengono piu pubblicate sulla rivista ma Alberto non le potrà neanche più utilizzare.
Lui e la moglie si ritirano nel loro bungalow di Westwood, indebitati e disillusi.
Ma ancora una volta, la fortuna torna a risplendere su di loro: nel 1953, Alberto incontra il direttore artistico Reid Austin, che aveva appena iniziato a lavorare per una neonata rivista chiamata "Playboy", distribuita a livello nazionale, piena di foto di bellissime ragazze nude e di audaci interviste a potenti personaggi politici e della cultura popolare.
Con la moglie parte per Chicago dove riescono ad avere un appuntamento con Hugh Hefner e gli mostrano una collezione di nudi inediti a cui il nostro stava lavorando da oltre dieci anni.
Hefner rimane affascinato dalle "Vargas Girls" (questa volta con la esse) e Alberto viene assunto.
La collaborazione con "Playboy" darà una certa stabilità economica a Vargas e ancora una volta l'opportunità di mostrare il suo talento.
Tutto sembra filare liscio, fino al 1974, quando subisce una gravissima perdita: Anna Mae, la sua amatissima moglie, fonte di ispirazione e fedele collaboratrice per piu di 50 anni, muore.
Col cuore a pezzi, non riesce piu a lavorare e alla alla fine dà le dimissioni da "Playboy", dopo aver pubblicato oltre 150 dipinti, immortalando donne illustri come Olive Thomas, Billie Burke, Nita Naldi, Marilyn Miller, Paulette Goddard, Bernadette Peters, Irish McCalla, Ruth Etting e Candy Moore.
Reid Austin pubblica un libro antologico delle opere di Vargas nel 1978. Alberto viaggia attraverso le Americhe e l'Europa un'ultima volta per promuovere la sua uscita e la sua arte, accompagnato dai suoi nipoti.
Esce dal suo autoimposto pensionamento per realizzare alcune opere, come le copertine di una album per The Cars ("Candy-O", 1979) e per dei dischi di Bernadette Peters ("Bernardette Peters", 1980; "Now Playing", 1981).
Il grandissimo artista muore a Los Angeles, per un ictus, il 30 dicembre del 1982.
Le sue pin up non erano solo delle belle donnine da appendere al muro: erano davvero un nuovo modello femminile, più ganzo, più indipendente, più consapevole, più forte...
Si pensi come si vuole ma le sue ragazze stanno al Novecento come le Madonne di Raffaello stanno al Quattrocento. E non è un'eresia!
Probabilmente sarà questo che di Vargas rimarrà per sempre.
Onore a Alberto Vargas!

"What is more beautiful than a beautiful girl?”
Alberto Vargas

Almanacco Pulp dei Mutzhi Mambo

  • Ron Asheton

    Ron Asheton

    Informazioni
    1 Gennaio
    Buon Anno a tutti, cari amici dei Mutzhi Mambo!  Finalmente ci aspetta un anno di orrore, sesso, violenza e tanto, tanto rock'n'roll!  Un vero Anno Pulp!  E quale migliore colonna sonora per un Anno... Ron Asheton