Buon Natale a tutti, cari amici dei Mutzhi Mambo!
Per celebrare degnamente la santa natività, abbiamo in programma per voi un regalo speciale: oggi festeggiamo il compleanno non solo di Gesù ma pure (per rimanere in tema col Vostro Almanacco) del mitico SHANE MACGOWAN, il fetentissimo cantante dei Pogues, uno dei marcioni per eccellenza della storia del rock!
Pochi artisti hanno incarnato come lui l’assioma “rock=degrado”: una voce costantemente alcolica, come solo un ubriacone irlandese può avere, una faccia da tossico impenitente, un’attitudine punk-nichilista genuina, vera (pure troppo), un carattere incostante, burbero.
Ma anche una capacità di scrivere canzoni meravigliose e di interpretarle con una intensità rara, preziosa, sincera fino all’osso.
I suoi Pogues sono stati i capostipiti del "rogue-folk", il folk-rock irriverente e fracassone, suonato con il piglio strafottente del punk; le loro storie di violenza urbana hanno impresso una significativa svolta al folk britannico e irlandese, aggiornandolo e rispolverandolo dalla naftalina delle feste per anziani.
Shane MacGowan ne è stata la "voce" in tutti i sensi (musicale e politica), e purtroppo i suoi vizi personali (l'alcol in particolare) hanno avuto un effetto devastante sul corso del progetto.
Quei vizi sono stati però (finché il fisico e i neuroni del nostro Shane hanno retto….) il corroborante, la riserva di energia che ha dato la carica alle loro esibizioni live e ai loro album.
Il gruppo rievocava lo stile delle quadriglie e dei saltarelli del folk celtico attenendosi alla strumentazione tradizionale di chitarre acustiche, banjo, mandolino, concertina, cornamuse; facendo poi esplodere tutto con l’attitudine dei teppisti ubriachi.
I loro concerti erano delle feste pazzesche, da ballare, pogare e cantare a squarciagola, fino allo sfinimento.
Un modo ma soprattutto un'attitudine che verranno ripresi da diverse band, prima fra tutte i Mano Negra.
Ma, per una festa stonata e allegramente caciarona, rimangono tuttora la colonna sonora ideale, senza rivali…
Shane MacGowan nasce il giorno di Natale del 1957, nel Kent, in Inghilterra.
Pochi mesi dopo la sua famiglia ritorna nella natia Irlanda, dove Shane trascorre i primi anni della sua vita immerso nella musica tradizionale della cultura irlandese.
Il padre lavora per un grande magazzino e la madre è una cantante e ballerina tradizionale irlandese, e aveva lavorato come modella a Dublino.
Quando MacGowan ha sei anni, la famiglia si trasferisce a Londra; lì il suo talento di scrittore sboccia gradualmente, e vince una serie di gare di poesia prima della sua espulsione dalla scuola all'età di 14 anni per possesso di droghe.
Nel 1976, partecipa al suo primo concerto dei Sex Pistols, e diviene rapidamente un habitué degli spettacoli punk locali.
Ottiene il suo primo momento di fama lo stesso anno, durante un concerto dei Clash, quando Jane Crockford, in seguito membro dei Mo-dettes, quasi gli stacca il lobo dell'orecchio con un morso.
Un fotografo scatta una foto di lui coperto di sangue che finisce sui giornali, con il titolo "Cannibalism at Clash Gig".
Presto forma la sua band, i Nipple Erectors, inizialmente formati da MacGowan (conosciuto al tempo come “Shane O'Hooligan”) alla voce, Shanne Bradley al basso, Roger Towndrow alla chitarra e Arcane Vendetta alla batteria.
Il primo loro concerto è al Roxy Club Covent Garden, a Londra, nel 1977. Ispirati agli Stooges, i Nipple Erectors incorporano massicce dosi di rockabilly e garage rock anni '60 nel loro sound.
Dopo l'uscita del loro primo singolo, "King of the Bop" / "Nervous Wreck", nel giugno 1978, la band si ribattezza The Nips e pubblica un altro 45 giri, "All The Time in the World" / "Private Eye", con Phil Rowland degli Eater alla batteria.
Nel 1979, la formazione del gruppo cambia di nuovo per includere Gavin "Fritz" Douglas alla chitarra che imprime una sferzata più melodica al sound della band.
L'inno power-pop "Gabrielle" viene pubblicato nel novembre dello stesso anno, con John ("Grinny") Grinton (ex Skrewdriver) alla batteria, sostituito subito da Roger Travis Williams.
Un album dal vivo, “Only the End of the Beginning” esce nel 1980, frutto di una registrazione fatta durante un tour con Purple Hearts.
Di recente sono comparsi altri due bootleg live, “Live at The 101 Club” e “Live at the Hope and Anchor” entrambi registrati alla fine del 1979.
Nel 1980, i Nips registrano una demo per la Polydor Records, prodotto da Paul Weller, con quattro canzoni: "Happy Song" "Nobody to Love", "Ghost Town" e "Love To Make You Cry".
La line up comprende stavolta MacGowan, Bradley, Gavin Douglas e Mark Harrison (ex Bernie Tormé) alla batteria.
"Happy Song" / "Nobody to Love" viene pubblicato come singolo nell'ottobre 1981.
I Nips annunciano alla stampa che smetteranno dopo un ultimo concerto al Covent Garden Rock Garden di Londra il 10 marzo 1980 ma MacGowan e la Bradley riformano la band poco più tardi, anche se brevemente, cambiando di nuovo formazione con James Fearnley alla chitarra e Jon Moss (futuro membro dei Culture Club) alla batteria.
Questa line up suona un concerto finale alla London's Music Machine con i Jam nel dicembre 1980.
Nel 1981, la Bradley spinge la band in un'altra direzione, lontano dal tradizionale “format” di rock band per incorporare elementi di musica popolare greca, cretese e irlandese.
Questa formazione comprende MacGowan e la Bradley più John Hasler (ex Madness) al rullante stand up e il musicista folk scozzese/irlandese David Rattray.
Più tardi la Bradley decide di prendersi una pausa dalla musica e Shane Macgowan e John Hasler continuano nella stessa falsariga, formando il nucleo di quelli che saranno i Pogues.
Nel 1987, Big Beat pubblica un LP antologico dei Nips, “Bops, Babes, Booze e Bovver” che raccoglie entrambi i lati dei primi tre singoli pubblicati su Soho, oltre ad aggiungere due outtakes: "So Pissed Off" e "Stavordale Rd, N5". La successiva edizione in CD ha aggiunto altri due outtakes: "Venus in Bovver Boots" e "Fuss & Bother".
Il 6 maggio 2008, i Nipple Erectors si riformano suonando un concerto segreto al 100 Club, Oxford Street, Londra.
La formazione comprende Shanne Bradley, Shane MacGowan, Eric "Le Baton" Baconstrip, Fritz Douglas e la figlia di Shanne, Eucalipta, ai cori.
Il gruppo si esibisce anche un mese dopo, anche se questa volta senza MacGowan che viene sostituito da Eucalypta alla voce.
Chiusa l’esperienza dei Nips, Shane si mette a fare il commesso in un negozio di dischi, di tanto in tanto collaborando alla band del suo amico Spider Stacy, i Millwall Chainsaws.
Quando i Chainsaws splittano, MacGowan e Stacy formano i Pogue Mahone (in gaelico “Baciami il culo”), poi abbreviato in The Pogues, insieme al fisarmonicista James Fearnley, al bassista Cait O'Riordan, al chitarrista Jem Finer e al batterista Andrew Rankin .
Mischiando la tradizionale musica irlandese con l'energia e la rabbia del punk, i Pogues diventano rapidamente in una delle band più rispettate e amate della loro epoca, inanellando una serie di successi nel Regno Unito tra cui “Fiesta”, "A Pair of Brown Eyes" e "Fairytale of New York".
Benché raramente il gruppo esegua brani tradizionali, i Pogues assimilano in realtà lo spirito autentico di quella musica, tanto grezzo e selvaggio quanto elegante e forbito era il folk inglese (tanto che alla fine impongono il proprio codice estetico anche al folk celtico).
I Pogues recuperano la rabbia e l'irriverenza propri di questa musica, nonché dosi massicce di alcol, sesso e buon umore (un po` come il rock’n’roll aveva recuperato quelle del blues, altra musica di un popolo oppresso e colonizzato).
L'EP “Red Roses For Me” (1984) fa presagire gli sconquassi a venire soprattutto con “Down In The Ground Where The Dead Men Go”, “Boys From The County Hell”, “Dark Streets Of London”.
“Rum Sodomy And The Lash” (1985), prodotto da Elvis Costello, dà la stura allo spirito luciferino della formazione, ma al tempo stesso mette in un luce il talento melodico del leader e gli arrangiamenti asciutti e spettacolari degli altri.
Il gruppo scorrazza con disinvoltura fra ballate marinaresche (“A Pair Of Blue Eyes” e “The Old Main Drag”) e balli (la festosa “Sally Maclennane”, lo strumentale quasi tribale “Wild Cats Of Kilkenny” e soprattutto la scatenatissima “The Sick Bed Of Cuchulainn”).
L'EP “Poguetry In Motion” (1986) dimostra l'eclettismo della loro drammaturgia, capace di spaziare dall’allegro (la filastrocca cajun di “London Girl”, con tanto di fisarmonica) al marziale (il saltarello di “A Rainy Night In Soho”, che comincia con un valzer) e all'epico (la ballata “Body Of An American”, con arrangiamento orchestrale).
I Pogues sono adesso in otto e non risparmiano gli strumenti.
La O'Riordan lascia il gruppo per sposare Elvis Costello, ma Terry Woods subentra al banjo e Darryl Hunt prende il posto di O'Riordan.
Anche “If I Should Fall From Grace With God” (1988) eccelle tanto nel versante tragico quanto in quello comico.
Il gruppo cesella tanto il solenne salmo per piano e violini di “Fairytale Of New York” (un duetto con Kirsty MacColl) e la ballata epica “Thousands Are Sailing” (che potrebbe diventare l'inno degli immigranti di tutto il mondo), quanto la fanfara marziale della title-track, lo scatenato tex-mex di “Fiesta”, la mazurka mediorientale di “Turkish Song Of The Damned”, lo strumentale jazzato “Metropolis”.
"Peace And Love" (1989) approfitta dello stato di grazia del gruppo e amplia ulteriormente lo stile.
Il disco è così un collage che annovera tanto lo strumentale da telefilm di “Gridlock” quanto il calypso di “Blue Heaven”, e culmina nel valzer struggente di “Misty Morning Albert Bridge” (scritta da Jem Finer).
In generale in questo periodo sono meglio amalgamati gli elementi tradizionali in una struttura prettamente rock, il che produce un melting pot originale e seminale.
Qui purtroppo si chiude di fatto la stagione classica del gruppo.
“Hell's Ditch” (1990) vanta ancora qualche spunto divertente (“Sunny Side Of The Street” e “Rain Street”), ma è suonato in maniera distratta, come se i musicisti lo avesse registrato in sedi separate.
La vena eclettica c’è sempre, capace di sposare colonne sonore per western (“Hell's Ditch”), jazzrock da cocktail lounge (“Summer In Siam”), world-music e folkrock in maniera un po` rocambolesca, senza però trovare l'equilibrio giusto.
Qualche anno prima sarebbe stato giudicato un capolavoro.
Tuttavia, poiché la fame di alcol e droghe di Shane aumenta a dismisura, diventa un leader sempre più inaffidabile, arrivando spesso a dare buca per i concerti (inclusa una serie di date del 1988 in apertura per Bob Dylan).
Nell'autunno del 1991, per gli altri Pogues il bicchiere è definitivamente colmo e MacGowan viene licenziato dalla band.
Mentre il suo problema col bere peggiora, molti temono per la sua vita; a parte uno splendido, struggente duetto del 1992 con Nick Cave in "What a Wonderful World", rimane in silenzio per diversi anni, facendo solo occasionalmente qualche concerto o apparizioni televisive in condizioni pessime.
Nel 1994, tuttavia, zittisce i suoi critici mettendo su una nuova band, i Popes.
Dopo aver debuttato per il giorno di San Patrizio in un pub londinese, il gruppo - che comprende il chitarrista Paul McGuinness, il bassista Bernie France, il batterista Danny Pope, il tenore banjoist Tom McAnimal, il chitarrista Kieran "Mo" O'Hagan e il fischietto Colm O'Maonlai - entra nello studio per iniziare a registrare il suo primo LP, “The Snake” che, senza essere un capolavoro, fa capire chi era il vero genio nei Pogues.
L'album è infatti una tipica scorribanda impenitente alla Pogues, che inneggia a un'esistenza beatamente sciagurata.
"Haunted", un magnifico duetto con Sinéad O'Connor, diviene in seguito un piccolo pezzo di culto.
L’album successivo “The Crock of Gold”, esce nel 1997.
Shane in questo periodo ha grossi problemi con l'eroina.
Dopo un disastroso concerto all'Olympya Theatre nel 2002 Shane addirittura vomita sul palco.
Il tutto culmina in un arresto: a farlo incarcerare, per cercare di salvargli la vita, è la sua collega e amica Sinead O'Connor.
Dopo aver lasciato la band, Shane collabora di nuovo in tre pezzi per il disco “Outlaw Heaven” del 2009.
Nel 2001 MacGowan si riunisce ai Pogues per un tour tutto sold out e rientra in pianta stabile nella band dal 2005.
L’ultimo concerto ufficiale con il suo gruppo principale è datato 9 Asosto 2014, al festival "Fête du bruit dans Landerneau", in Bretagna.
Dal 2010, MacGowan suona in modo estemporaneo a Dublino con una nuova band di cinque elementi chiamata The Shane Gang, inclusa la sezione ritmica degli In Tua Nua, Paul Byrne (batteria) e Jack Dublin (basso), con il manager Joey Cashman al fischietto.
Nel novembre 2010, questa line up parte per l’isola spagnola di Lanzarote per registrare un nuovo album.
Finiti ormai i tour con i Pogues, MacGowan suona con la Gang, e attualmente la band comprende John Daly (chitarra), Joey Cashman (fischietto), John "Sarge" O'Hara (tasti), Jack Dublin (basso) e Paul Byrne (batteria).
Dal 2015 si è rimesso a posto un po’ i denti (gliene impiantano ben 28, nuovi-nuovi) ma una brutta caduta, nell’estate dello stesso anno, gli procura la frattura del bacino.
Da allora deambula con le stampelle e ultimamente purtroppo lo si vede in giro in carrozzina…
Dal vivo appare sempre più raramente e più che altro come comparsa di "lusso" durante i concerti di qualche amico.
Il 26 novembre 2018, MacGowan si sposa con la sua partner di lunga data, la giornalsita Victoria Mary Clarke a Copenaghen.
Attualmente vivono a Dublino.
Che dire, se non che vi lasciamo a digrierire il panettone in compagnia del nostro Shane, con la speranza che voi non abbiate bisogno di una lavanda gastrica e che il nostro possa rimettersi di nuovo in sesto (?)…
Ma sinceramente abbiamo dei forti e fondati dubbi in proposito.
Tanti auguri, Shane!
E a voi, cari amici dei Mutzhi Mambo, di nuovo buon Natale e una raccomandazione: non esagerate queste feste…non vorremmo davvero ritrovarvi conciati come il povero Shane MacGowan!
“I am Francisco Vasquez Garcia
I am welcome to Almeria
We have sin gas and con leche
We have fiesta and feria
We have the song of the chochona
We have brandy and half corona
And Leonardo and his accordione
And calamari and macaroni
Come all you rambling boys of pleasure
And ladies of easy leisure
We must say adios until we see
Almeria once again
There is a minstrel, there you see
And he stoppeth one in three
He whispers in this one's ear
"Will you kindly kill that doll for me?”
The Pogues - Fiesta