Se non si fosse suicidato, il tenebroso ROZZ WILLIAMS avrebbe potuto far causa a Marilyn Manson per plagio, anzi, per vero e proprio furto di immagine!
Il “Reverendo” infatti deve poco meno di tutto al decadente cantante dei Christian Death, e gli piacerebbe avere un po’del suo talento e soprattutto, la sua carica iconoclasta ed eversiva: al suo confronto, l’autore di “Beautiful People” sembra un bravo chierichetto...
Ma non siamo qui a parlare di Manson, siamo qui per omaggiare Rozz Williams, il padrino del death rock, nell’anniversario della sua nascita!
Tipo piuttosto singolare, alcolista, tossico, occultista filo-nazi in odor di satanismo, Rozz è stato un vero precursore del goth rock e del sound industrial, vero maestro di cerimonie per tutti i darkettoni (e ravers) a venire.
Williams è sempre rimasto un grande istrione: cantava come se stesse compiendo un esorcismo, ispirato più dalle ballate medioevali che dai rock-singer, capace di un registro cupo e passionale vicino a quello di Peter Murphy, (ma, va detto, la sua voce, pur esageratamente coperta di effetti, alla fine risulta un filino monotona…).
Fosse stato più scaltro e meno “sincero”, meno genuino, sarebbe facilmente diventato una vera e propria superstar ma al personaggio è mancata la giusta dose di ruffianeria per compiere il passo verso il mainstream, preferendo (?) rimanere una figura di nicchia e di culto. Meglio così dunque: ce ne sono fin troppi di “finti” anticonformisti!
I Christian Death, il suo gruppo più famoso, sono stati la risposta americana al dark-punk britannico.
Il loro sound, pomposo e lugubre, gotico e decadente, riprendeva le intuizioni di band "oscure" d'oltre Manica come Siouxsie and The Banshees, Killing Joke e (soprattutto) Bauhaus, aggiornandole alla tradizione "horror-shock" americana, di Screamin' Jay Hawkins, Alice Cooper e primariamente, dei Cramps. Difficile non ravvisare quanto Lux Interior, come look ma soprattutto come attitudine nichilista e selvaggia sul palco, abbia influenzato Rozz…
La loro era una variante volutamente eccessiva di questo tipo di rock, che indulgeva in temi allegri come la necrofilia, il vampirismo, il sonnambulismo, il suicidio, e lo spiritismo. I Christian Death riuscirono nella non facile impresa di trapiantare streghe, fantasmi e vampiri al sole della California!
Roger Alan Painter (cosi all’anagrafe) nasce a Pomona, nel Sud della California, il 6 novembre del 1963.
Cresce in una famiglia di Anabattisti del Sud e riceve un'educazione religiosa particolarmente rigida.
Appassionato di David Bowie, Roxy Music, T-Rex, Alice Cooper, Iggy Pop, The New York Dolls, decide di tentare l'avventura nel rock.
Il nome d’arte lo sceglie ispirato da una lapide del suo cimitero preferito.
Le sue prime band si chiamano Crawlers To No, The Upsetters, The Asexuals, Daucus Karota.
Quindi, nell'ottobre del 1979, nascono i Christian Death, il cui nome altro non è che una storpiatura del nome dello stilista Christian Dior.
Il nucleo originario è formato da soli tre elementi: Rozz alla voce, Jay alla chitarra e James McGearty al basso. Più tardi McGearty introdurrà nel gruppo il batterista George Belanger, mentre Rikk Agnew degli Adolescent prenderà il posto di Jay alla chitarra.
Williams, lugubre demone punk, è la mente del gruppo. Ma a dare struttura alla musica dell'album d'esordio, “Only Theatre Of Pain” (1982), sono anche le chitarre di Agnew, dissonanti e melodiose al contempo.
Il risultato sono canzoni spettrali, romantiche e disperate, e l’album diventa un manifesto dell’estetica e del sound goth.
Pezzi come "Romeo's Distress",”Cavity", "Figurative Theatre", "Resurrection" e "Spiritual Cramp" sono pervasi di atmosfere sinistre e tenebrose, ipnotiche e surreali.
Uno stile che si rinnova, in chiave ancor più esoterica, nella successiva ode al suicidio di "Death Wish" (nell’ EP omonimo del 1983).
Gli spettacoli dal vivo dei Christian Death suscitano scandalo: Williams si presenta sul palco vestito da sposa o avvolto da bandiere con la svastica; in altre occasioni imbastisce sacrileghe celebrazioni della Comunione; altre volte si esibisce appeso a una croce.
Queste performance spingono alcuni gruppi religiosi a bandire il gruppo, con proteste culminate nel rogo di varie copie del loro primo album fuori dai locali in cui si tengono gli show.
Ma i problemi per la band non nascono solo dai bigotti. Anche al loro interno i Christian Death non trovano pace: in breve tempo Williams resta solo e, in sostanza, riforma la band attorno a una nuova line-up: Valor Kand (chitarra), David Glass (batteria), Gitane DeMone (tastiere) dei Pompeii 99, e Constance Smith (basso).
Con questa nuova formazione realizzano “Catastrophe Ballet” (1984), edito dall’etichetta L'Invitation Au Suicide (mai nome fu più profetico…).
Per molti il loro capolavoro (noi gli preferiamo il primo), l’album riflette nei testi l'amore di Williams per il Surrealismo e il movimento Dada (l'intero lavoro è dedicato ad André Breton) e si regge su una tipica architettura dark: canto malato da dandy, minacciose linee di basso, chitarre dissonanti, cadenze marziali e ossessive della batteria, cori spettrali, frasi d'organo barocche, urla angosciose.
Il successivo “Ashes” (1985) rinnova quelle atmosfere, ma senza la stessa magia. Si amplia, comunque, la gamma degli stili: dalla danza voodoo della title track alle macabre litanie di "When I Was Bed", "The Luxury Of Tears" e "Face", infarcite di riff lancinanti e melodie avvolgenti, sempre in bilico tra oltraggiosa decadenza e desolato romanticismo.
Quello stesso anno Williams lascia i Christian Death.
Ne approfitta Valor Kand per prendersi la leadership della band e i Christian Death, sotto la sua guida, virano verso un cabaret gotico da baraccone, iper kitsch, zeppo di stereotipi del genere e producendo alcuni dei dischi più ridicoli della storia del rock.
Rozz, nel frattempo, tenta la sfortunata avventura industrial dei Premature Ejaculation col performance artist Ron Athey, che viene interrotta per le truculente esibizioni live (Althey sul palco, arriva a divorare un gatto morto raccattato per strada… ) che suscitano l’ostracismo dei locali.
Meglio gli va con i Daucus Karota, con cui pubblica l'EP “Shrine” (1994) e riprende una vena rock punk più netta; incide poi due dischi insieme a Eva O (ex Speed Queen e Super Heroines) negli Shadow Project (l'omonimo del 1991 “ Dreams For The Dying” del 1992).
Seguono il disco di recitazioni “Every King A Bastard Son” e “Whorse's Mouth”.
Nel frattempo, Williams riesce finalmente a riscattare i diritti sul nome Christian Death.
“The Iron Mask” risulta poco più che un esperimento ma il successivo “The Path Of Sorrows” (1993) sembra rievocare a tratti le atmosfere più suggestive dei primi Christian Death.
Ingaggiata ormai stabilmente Eva O (divenuta sua moglie nel 1987), Williams decide così di ricostruire l'asse portante della band chiamando Rikk Agnew e George Belanger. Da questa reunion nasce “Iconologia” (1993), testimonianza live di uno storico concerto a Los Angeles.
Il disco successivo “Rage Of Angels” (1994), con Paris degli Shadow Project e la sezione ritmica dei Cradle Of Thorns, è ancora dominato da sonorità barocche e tenebrose.
Oltre alle sue attività musicali, Williams dimostra un grande interesse per la pittura, soprtattutto collage, e alcuni suoi pezzi vengono esposti in alcune esposizioni di arte dark a Los Angeles e Atlanta grazie alla sua amica Snow Elizabeth.
Co-dirige “Pig”, un cortometraggio sperimental-psicologico del 1998 con la sceneggiatrice Nico B.
“Pig” rimane l'ultimo lavoro di Williams, che, il primo aprile del 1998, sempre più solo e devastato da alcol e droghe, viene trovato impiccato nella sua casa di Hollywood, all'età di 34 anni.
Ma neanche il suicidio del loro leader fermerà purtroppo l'incessante (e ridondante) produzione dei Christian Death…
Onore a Rozz Williams!
“…Killing myself for the perfect honeymoon
Fighting with scorpions, tied round my neck
I hear the pitter patter of a killer on the loose
Children use their fingers instead of words…”
Christian Death – Spiritual Cramp