Chi ha inventato il rock'n'roll?
Domanda un po' cretina, lo sappiamo...è praticamente impossibile stabilire un vero padre o un pezzo che possa essere definito il "capostipite" del nostro genere preferito.
Di sicuro, cari amici dei Mutzhi Mambo, non sono stati né Chuck Berry né Bill Haley, sebbene di volta in volta siano stati rispettivamente indicati come i papà legittimi dello stile da noi tanto amato.
Già negli anni '30 o '40, pezzi boogie woogie o artisti come Wynone Harris e Arthur Crudup facevano roba che a buon diritto può essere considerata rock'n'roll a tutti gli effetti.
Però c'è un pezzo che molti critici indicano come "la prima canzone rock'n'roll" registrata, un po' tipo uno spartiacque fra un prima e un dopo (come il 1492 è stata indicata come "data" che divide il Medioevo dall'Età Moderna, per intenderci): il brano in questione è "Rocket 88" e l'autore è il magico IKE TURNER!
Purtroppo è passato alla storia come il "marito violento" di Tina, ma Ike Turner è stato un musicista veramente formidabile (e fondamentale)!
Un vero genio della musica nera, al pari di Ray Charles o James Brown, o Jimi Hendrix o Prince.
Voce fantastica, chitarrista sopraffino, pianista boogie della Madonna, performer eccezionale (e chi ha avuto la fortuna di vederlo suonare dal vivo sa che non è una esagerazione)...
Peccato che la sua infanzia terribile, la sua bipolarità diagnosticata troppo tardi e la dipendenza dalla cocaina abbiano rovinato la sua vita (e quella di chi aveva la sventura di stargli intorno!).
Izear Luster "Ike" Turner, Jr. nasce il 5 Novembre del 1931, a Clarksdale, nel cuore nero del Mississippi, figlio di una sarta e di un predicatore battista.
Suo padre rimane invalido dopo un incidente in fabbrica e muore dopo tre anni.
Ike cresce con un patrigno alcolizzato e violento.
All'eta di 6 anni (!) viene iniziato al sesso da una tale Miss Boozie, una vicina che lo invita in casa e abusa di lui; viene stuprato da altre due donne quando ha solo 12 anni.
Dopo l'ennesima lite col patrigno, lo colpisce con un bastone e scappa di casa, vivendo a Memphis come un barbone finché la madre non va a riprenderselo.
Solo negli anni '50 Ike riesce a riconciliarsi col marito della madre e, dopo la morte di lei, gli regala perfino una casa.
Impara a suonare il pianoforte fregando i soldi delle lezioni che la madre faticosamente mette da parte: in realtà e totalmente autodidatta e si impratichisce ascoltando la radio!
Al liceo ha già fondato la sua prima band e, negli anni 40, con i Kings of Rhythm, raggiunge il successo con la mitica "Rocket 88" (1951), prima di una lunga serie di hits che mette a segno.
La carriera musicale di Ike Turner è avviata come cantante ma lavora anche come band leader e arrangiatore. Inoltre è un infaticabile session man che si mette al servizio di artisti del calibro di Sonny Boy Williamson II, Howlin' Wolf, Charley Booker, Elmore James, Muddy Waters e Little Walter.
Suona fino a dodici ore a serata, dal pomeriggio all'alba!
Ma Ike è anche (e forse soprattutto) un formidabile talent scout, utilizzato in questo ruolo da varie etichette negli anni Sessanta, tra le quali anche la Sun Records.
E proprio uno di questi talenti, Anna Mae Bullock, segna poi la sua vita.
Questa ragazza dalla voce possente e graffiante, con il nome d'arte di Tina, diviene poi sua moglie: Tina Turner!
La "pantera" entra nella band a metà degli anni 50; i due si innamorano subito e si sposano nel 1958 a Tijuana, in Messico.
Nel 1960 il primo successo della coppia, "A Fool In Love", nel 1962.
Nasce la «leggenda» di una band, Ike & Tina Turner Revue, che negli anni d'oro colleziona successi di critica e di vendite con singoli da classifica e set dal vivo trascinanti e coinvolgenti: dell'epoca d'oro della soul music, i loro pezzi sono di sicuro i più coinvolgenti!
Ike inserisce poi nella band anche un trio di coriste (copiando Ray Charles), chiamate The Ikettes.
Dalla collaborazione col produttore Phil Spector nasce il successo di singoli come "River Deep - Mountain High", "I Want To Take You Higher", la cover di "Proud Mary" dei Creedence Clearwater Revival, "Nutbush City Limits", e si crea un marchio di fabbrica che dura e funziona perfettamente per diversi anni.
Purtroppo, sempre intorno al 1960, Ike aveva conosciuto anche un'altra compagna destinata a condizionargli la vita: la cocaina!
In seguito Ike stima in 15 milioni di dollari i costi di questa "signorina", durante gli anni di dipendenza, prima di disintossicarsi (temporaneamente)!
Il declino si fa inarrestabile a metà degli anni Settanta: Tina lo lascia (la separazione è del '76), accusandolo di violenze: sembra che quando è in botta (ovvero quasi sempre) la malmeni per un nonnulla.
La sua immagine pubblica viene rovinata e anche l'ispirazione si perde.
Ike riconosce nella sua autobiografia di aver picchiato Tina ma lamenta anche che il ritratto fatto di lui nel film che realizzarono sulla vicenda è stato dannoso per la sua carriera.
Chiaramente non ci pronunciamo in merito: a noi interessa il musicista, non il “pugile”!
I due non si parleranno mai più (Tina non va neanche al funerale dell'ex marito) e lui non si riprenderà mai più.
Negli anni '80 viene arrestato per spaccio internazionale di stupefacenti e non può nemmeno presenziare all'ammissione sua e della sua ex alla Rock'n'roll Hall of Fame, nel 1991.
Uscito di prigione nel 1993, finalmente ripulito, inizia per Ike una seconda giovinezza artistica, con l'album "Here and now", una collaborazione con i Gorillaz, e infine con l'album-manifesto "Risin' with the blues"(1993), che gli dà il primo Grammy della carriera.
Purtroppo la coca è ancora in agguato, nella sua forma più pesa: il crack!
Ike Turner muore di overdose il 12 dicembre del 2007, all'età di 76 anni.
Ike è stato in ogni caso uno dei più importanti artisti neri del secondo novecento, purtroppo messo in ombra dai suoi eccessi, da sua moglie e da un carattere non certo facile.
Problemi che lui stesso ammise pochi anni fa, dopo i terribili anni del carcere, dichiarando: "se guardo indietro a tutta la mia vita, tra le ciò che ho fatto vedo cose buone e cose cattive. Non voglio essere ricordato come il demone che i giornali hanno fatto di me. Chi mi conosce, chi davvero mi conosce bene, sa quello che valgo e per cosa vorrei essere ricordato".
E noi vogliamo ricordarlo come papà del rock'n'roll.
Semplicemente.
E tanto basti.
E avanzi!
Onore a Ike Turner!
"...Now that you've ridden in my Rocket '88,
I'll be around every night about eight.
You know it's great, don't be late,
Everybody likes my Rocket '88.
Gals will ride in style,
Movin' all along."
Ike Turner - Rocket 88