Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

E' uscito ed è disponibile nei migliori negozi di dischi e su tutte le piattaforme digitali il nuovo disco: Il male e' dentro il terzo album dei Mutzhi Mambo, band fiorentina fondata nel 1998,...

Ma quanto era bella la nostra povera patria vista e filtrata dalle meravigliose illustrazioni del grande WALTER MOLINO?
Le leggendarie copertine della "Domenica del Correre" non solo riassumevano perfettamente i principali fatti e misfatti del cronaca italiana e internazionale, grazie alle rapide ed espressive pennellate del nostro (la sua velocità di esecuzione era veramente impareggiabile), più efficaci, puntuali e comunicative di qualsiasi reportage fotografico, ma costruirono un'immagine idealizzata dell'Italietta del Dopoguerra, in cui gli uomini erano tutti eroici e le donne tutte bone.
Chiaramente, cari amici dei Mutzhi Mambo, la realtà era notevolmente diversa: i nostri antenati prossimi non erano poi così mediamente aitanti né le signore tutte così giunoniche e graziose...
Ma grazie alla sua straordinaria abilità, Walter Molino come nessun altro è riuscito a costruire un immaginario collettivo, una sorta di autorappresentazione di un intero popolo, l'idea di come si "voleva" essere; un po' come lo sono state le provocanti pin up disegnate da Gil Elvgren e le scene quotidiane dipinte da Norman Rockwell per gli ammerigani.
Però Molino, col suo segno realistico ma sempre ricco di una sottile ironia, sempre sul filo del caricaturale, anche quando alle prese con eventi drammatici, è riuscito ad andare più a fondo, a narrare fatti e misfatti in maniera sintetica ma al contempo dinamica, efficace ma insieme poetica, guadagnandosi pienamente l'appellativo di "giornalista-scrittore" con cui veniva identificato.
Perché era veramente un "narratore", nel senso pieno del termine.
E disegnava delle pupe strepitose...
Molino continuò a realizzare le sue copertine romanzate e suggestive per trent’anni, diventando celeberrimo per il suo stile ricco di particolari e di movimento.
È difficile per noi scindere sul filo dei ricordi, le sue vignette da quello che era la realtà "reale": a posteriori ci sembrano addirittura più "veri" i suoi dipinti che le foto dell'epoca.
Sicuramente hanno più fascino...
Ma Molino non è stato solo il copertinista del settimanale del "Corriere": ha disegnato uno dei primi comics di fantascienza italiani e ha prestato la sua magia anche a varie riviste avventurose per ragazzi e ai fumetti romantici su "Grand Hotel", antesignani dei famigerati fotoromanzi.
Inutile dire che il suo posto d'onore in questo Vostro Almanacco, non glielo toglie nessuno!

Walter Molino nasce a Reggio Emilia, il 5 novembre del 1915.
Dimostra sin da bambino una notevole predisposizione per il disegno, e trasferitosi con la famiglia a Milano, appena quindicenne pubblica sul giornale "Libro e moschetto" dell'organizzazione giovanile fascista; sono solo degli schizzi a sfondo satirico, ma attirano l'attenzione di Benito Mussolini, che gli fa realizzare subito una vignetta quotidiana per il "Popolo d'Italia", organo del PNF.
Dopo una breve parentesi come grafico di moda e pubblicitario, debutta professionalmente nel mondo del fumetto collaborando tra il 1935 e il 1939 con le testate dell'editore Cino del Duca e dei suoi fratelli: "Il Monello", dove illustra "Giovinetto eroico", "Giovinetto" su cui pubblica "Il piccolo patriota" e "L'Intrepido"; disegna anche "L'inca, figlio del Sole" e "Tra le spire dei Serpenti Neri" per "Argentovivo!" di De Seta.
Nel 1936 collabora al neonato bisettimanale umoristico "Bertoldo", dove le sue italiche, prorompenti pin -up diventano giustamente celebri; sue tavole satiriche vengono pubblicate anche sul supplemento annuale "L'Arcibertoldo", fino al 1941.
Nel 1938 approda ala corte di Arnoldo Mondadori disegnando tra l'altro, su testi di Federico Pedrocchi, il mitico "Virus, il mago della foresta morta", una storia avventurosa di fantascienza pubblicata a puntate sul settimanale "L'Audace" dal n. 276 del 20 aprile 1939.
Uno dei primi esempi di produzioni futuristiche "autarchiche", nate per dare una risposta "de noantri" ai comics ammerigani, all'epoca censuratissimi (dal regime).
Virus, "il mago della foresta morta", è il protagonista negativo di vicende dalle atmosfere piuttosto cupe e venate di elementi horror: classico scienziato pazzo e megalomane che vuole conquistare il mondo, capace di comunicare telepaticamente, di richiamare in vita i morti e di catturare i raggi del sole grazie a una cellula fotoelettrica di sua invenzione, Virus è assistito nei suoi folli progetti dal servo indiano Tirmud e combattuto con grande determinazione dal giovane Piero e da suo zio.
Il malvagio e misterioso uomo di scienza viene di volta in volta sconfitto ma è sempre pronto a tornare per perseguire il suo folle intento di assoggettare l'intera umanità al suo potere.
Inutile ricordare che, per gli appassionati di "archeologia" Pulp, è un fumetto imperdibile!
In seguito, sempre su testi di Pedrocchi, il nostro Walter darà vita a "Capitan l'Audace" (che continuerà poi sul giornale settimanale "Paperino") e prosegue, su "Topolino", il western "Kit Carson", personaggio creato nel 1937 da Rino Albertarelli.
Nel 1940 sposa Nerina Morra, da cui avrà due figli, Marina (caricaturista) e Pippo (musicista-compositore).
Sempre sulle pagine di "Paperino" pubblica anche la riduzione a fumetti di "Luciano Serra pilota" (tratta dall'omoninmo film interpretato da Amedeo Nazzari) e "Zorro della metropoli" (su soggetto di Zavattini e sceneggiatura del solito Pedrocchi).
"La compagnia dei sette", in due episodi, viene pubblicata nell' "Almanacco di Topolino" del 1938, mentre sulla testata regolare del sorcio disneyano appare la nuova storia di "Virus", intitolata "Il Polo V".
Contemporaneamente prosegue il suo filone più "adulto", pubblicando sul celebre giornale di satira "Marc'Aurelio" e, dal 1941, s'alterna con lo storico e altrettanto fondamentale (ma piu "serioso" e "vecchio stile") pittore Achille Beltrame nella realizzazione delle copertine della "Domenica del Corriere": lo sostituisce definitivamente alla fine dello stesso anno e continuerà per quasi trent'anni a descriverci con una fulminante illustrazione i fatti salienti di cronaca.
Disegna anche il personaggio umoristico "Pin Focoso" per il "Corriere dei piccoli", pubblicato tra il n. 32 del 10 agosto 1941 e il n. 7 del 15 febbraio 1942.
Nel 1942 comincia anche a illustrare le copertine e gli interni de "Il romanzo mensile", la collana diretta da Eligio Possenti per la stessa casa editrice.
Nel 1945 collabora con il nuovo giornale umoristico politico di Giovannino Guareschi, il "Candido", mentre, firmandosi semplicemente Walter, pubblica fumetti d'avventura sullo splendido ma effimero giornale settimanale "Dinamite" di Luciano Pedrocchi.
Dal Dopoguerra si dedica ormai quasi esclusivamente all'illustrazione, con le importanti eccezioni della collaborazione, dal 1946 al 1949, con il settimanale "Salgari", per la realizzazione di trasposizioni a fumetti di alcuni romanzi, e soprattutto delle storie rosa disegnate dal 1946 per "Grand Hotel" (firmate con lo pseudonimo J.W. Symes), alternandosi a Bertoletti nelle copertine, dopo avere creato anche il celebre logo della testata.
Nel 1952 completa la collana di 101 tavole (realizzate a tempera su cartoncino) iniziata da Gino Boccasile ispirate a "Il Decamerone" di Giovanni di Boccaccio, che verrà pubblicato dalle Edizioni d'Arte "A la chance du bibliophile" di Milano nel 1955, insieme a Sante Albertarelli, Giulio Bertoletti, Giorgio De Gaspari.
Tra gli anni Sessanta e i Settanta, per "L'Intrepido" e "Il Monello", inventa una spassosa galleria di caricature di personaggi dello spettacolo, intitolata "Così li vede WM".
Il volume che raccoglierà i più felici ritratti verrà premiato al Salone dell'umorismo a Bordighera nel 1967, con la Palma d'oro.
Piano piano il nostro si dedicherà sempre più esclusivamente alla pittura, raggiungendo negli anni quotazioni ragguardevoli.
Nel 1995 la galleria milanese Agrifoglio gli dedica una mostra intitolata "Walter Molino tra cronaca e arte".
Il Maestro muore a Milano l'8 dicembre del 1997.
Dopo la sua scomparsa, l'Italia non solo non sarà più la stessa ma sarà francamente più brutta, tanto più brutta...
Onore a Walter Molino!

"Walter Molino ha un talento scandaloso nel riconoscere, e quindi nel tradurre in segno nella carta, le caratteristiche del volto che fanno la personalità di ciascuno."
Indro Montanelli









Almanacco Pulp dei Mutzhi Mambo

  • Ike Turner

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    5 Novembre
    Chi ha inventato il rock'n'roll? Domanda un po' cretina, lo sappiamo...è praticamente impossibile stabilire un vero padre o un pezzo che possa essere definito il "capostipite" del nostro genere... Ike Turner
  • Le Donne della Domenica

    Informazioni
    5 Novembre
    Ma quanto era bella la nostra povera patria vista e filtrata dalle meravigliose illustrazioni del grande WALTER MOLINO? Le leggendarie copertine della "Domenica del Correre" non solo riassumevano... Le Donne della Domenica
  • Fred Smith

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    4 Novembre
    Generalmente non ci occupiamo di gossip in questo vostro Almanacco, cari amici dei Mutzhi Mambo, primo perché non ci frega un cazzo chi scopa con chi e quando e come, secondo perché di coppie rock... Fred Smith
  • La Regina del Pulp

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    4 Novembre
    Lo sappiamo, è novembre, l'umido autunnale si fa sentire e le temperature stanno colando a picco; ma sbottonatevi pure il colletto della camicia, cari amici dei Mutzhi Mambo, che fra un po' farà... La Regina del Pulp