Oggi è il giorno dei morti, cari amici dei Mutzhi Mambo, e allora viva i morti, viva i non-morti e, soprattutto, viva le anime sporcaccione come quella del nostro amatissimo ANDRE WILLIAMS, il più lubrico cantante che abbia mai toccato un palco!
Abbiamo ancora gli occhi umidi di lacrime al pensiero che da poco ci ha lasciato uno degli artisti più importanti e sottovalutati della storia del rock.
Marcio, grintoso, molto soul, moooolto rock'n'roll, fra i pochissimi che ha saputo reinventarsi da vecchio in modo molto intelligente e imprevedibile, facendosi affiancare da musicisti tosti e senza svendersi mai.
Andre Williams rimane fra i nostri cantanti e performer preferiti in assoluto e chi ha avuto la fortuna di vederlo all'opera su un palco capirà facilmente il perché della nostra preferenza!
La sua musica non invecchia mai e ci ha allietato con uscite sempre divertenti e interessanti, con la sua voce che diventava ogni volta più oscura e inquietante.
Ma è stato anche un pioniere del rap e un produttore fondamentale.
Era un cantante favoloso ma soprattutto un vero narratore: i suoi peculiari "spoken-blues", il suo modo unico di raccontare storie sordide su basi ossessive, ha costituito le fondamenta del modo di interpretare i pezzi dei rapper.
E poi, a chi piacciono tutti 'sti trapper sbruffoni e volgari, sappia che lui, di questi atteggiamenti "provocatori" da pappone, ne faceva vanto già negli anni '60!
I suoi concerti infine erano un concentrato di energia malata e lasciva, i suoi pezzi, miele per gli appassionati del rhythm'n'blues più devastato!
Era veramente un personaggio incredibile e la sua scomparsa è stata davvero una tragedia, un evento spartiacque della cui importanza, oggi, non ci possiamo ancora rendere conto appieno...
Zephire Andre Williams nasce a Bessemer, in Alabama, il 1 Novembre del 1936, e cresce in un quartiere di case popolari con sua madre, finché non muore quando il piccolo Andre ha solo sei anni.
Fino all'eta di 16 viene cresciuto dagli zii, dopodiché se ne va, solo soletto, in cerca di fortuna a Detroit.
Nella Motor City fa amicizia con Jack e Devora Brown, i gestori della Fortune Records, un'etichetta rhythm'n'blues che ha la sede nel retrobottega di un barbiere, e tenta la via della musica.
Diventa compagno di etichetta di gente come Nolan Strong e Nathaniel Mayer e, nel 1955, diviene il cantante dei The 5 Dollars anche se molte delle canzoni che escono in quel periodo sono accreditate come Andre Williams and the Don Juans o Andre "Mr Rhythm" Williams and his New Group, mentre "Bacon Fat" e "Jail Bait" sono intitolate al solo Williams.
"Bacon Fat" arriva al nono posto la classifica Billboard R&B nel 1957, tanto che la Fortune Records pensa bene di venderla alla Epic Records, viste le maggiori possibilità che questa grossa casa di produzione ha di distibuirla.
Di questo periodo anche singoli belli lascivi come "Going back to Tijuana" e "Greasy Chicken".
Lo stile di cantato che sfoggia all'epoca, un "parlato" a tratti veloce e ritmatissimo, (si senta soprattutto la mitica "Jail Bait"), è considerato uno dei precursori del rap moderno (mannaggia a lui!).
Nel 1960 la Fortune pubblica un album che raccoglie i suoi singoli coi Don Juan, intitolato "Jail Bait". Lo stesso anno la Motown fa uscire un suo singolo, "Rosa Lee".
Williams scrive insieme al giovanissimo Stevie Wonder la sua prima canzone, "Thank You for Loving Me", mentre la sua "Shake a Tail Feather" è una hit per i Five Du-Tones e per Ike & Tina Turner e "Twine Time" un successo per Alvin Cash & the Crawlers.
In questa fase, Williams si prende anche cura della supervisione di due album dei The Contours e fa da manager per Edwin Starr.
Nel 1966 registra due canzoni per la Avin Records, quindi altre due per la Detroit's Wingate: "Loose Juice" e "Do It". L'anno successivo è la Ric-Tic a pubblicare il singolo "You Got It and I Want It".
Nel 1968, Williams viene preso dalla Chess Records che pubblica diverse hit del cantante, tra cui "Humpin' Bumpin' and Thumpin'" e "Cadillac Jack". Quest'ultima arriva al 46° posto nella chart Billboard R&B, ed è la sua seconda e ultima canzone ad entrare in classifica.
Da qui inizia a lavorare per oscure e sconosciute black labels, pubblicando pezzi che superano il solito doppio senso che caratterizza la sua "poetica" per scivolare nella vera e propria pornografia, quali "Sweet Little Pussy Cat", "Rib Tips, Pts. 1 & 2." e "Pig Snoots ".
Negli anni Settanta, Williams scrive diverse canzoni per i Parliament e i Funkadelic e produce Ike Turner. Ma durante gli anni '80 cade nel dimenticatoio a causa della sua tossicodipendenza: sperpera tutti i soldi e per un periodo finisce pure a fare il barbone a Chicago.
Nel 1996 torna a registrare con l'album "Mr. Rhythm" che contiene nuove versioni dei suoi vecchi pezzi della metà degli anni '50, come "The Greasy Chicken," "Mean Jean," e "Pass the Biscuits Please".
Ma la svolta nella sua carriera è il fondamentale "Silky" (1998), album di marcissimo rock'n'roll lo-fi, fatto in collaborazione con Mick Collins e Dan Kroha dei Gories, vera pietra miliare del rock-blues più sporco e malato.
Nel 1999, per la Bloodshot Records registra con i Sadies, il meraviglioso disco "Red Dirt", in cui la sua meravigliosa voce roca e profonda si mette al servizio di uno scurissimo e allucinato country.
Nel 2000, Williams pubblica l'ottimo "The Black Godfather", con backing bands del calibro dei Dirtbombs, Blues Explosion, Cheater Slicks e Countdowns.
Nel 2001 si converte al giudaismo e si fa circoncidere (?) e pubblica il bellissimo "Bait & Switch", con l'apporto di chitarristi come Matt Verta Ray degli Speedballs e soprattutto Robert Quine, la mitologica sei corde di Voidoids, Tom Waits e Lou Reed.
Nel 2002 e 2003 va in giro in tournée con i bravissimi Green Hornet, una garage band tedesca fra le migliori del genere.
Con il discreto "Aphrodisiac" nel 2006 il nostro Andre torna a sonorità più tradizionalmente soul in un album bello funky, con echi acid jazz e R&B, coi validi The Diplomats of Solid Sound.
Meglio nel 2008 "Can You Deal with It?" insieme ai The New Orleans Hellhounds.
Più blues il seguente "That's All I Need" del 2010 mentre l'apporto dei fiati dona un sapore quasi swing all'EP "Nightclub" con la Chicago-band The Goldstars.
Più psichedelico "Hoods and Shades" del 2011 così come "Life" del 2012. Lo stesso anno torna a lavorare coi Sadies in "Night and Day " mentre dell'anno successivo è il live "Bad Motherfucker" (live at The Slow Club, Freiburg, Germany) con i Goldstars.
Gli ultimi suoi lavori, usciti per la benemerita Bloodshot Records, sono "I Wanna Go Back to Detroit City", del 2016 , e il recentissimo “Don't ever give up”, del 2017.
Come si può vedere negli ultimi anni, "Mr Rhytm" è stato veramente inarrestabile!
Peccato che ci abbia lasciato il 17 marzo del 2019.
Per noi non e stato solo un artista eccelso, uno degli interpreti più genuini e coerenti del "vero" rock'n'roll: è stato soprattutto un grande maestro di vita!
Onore a Andre Williams!
"...Pussy stank but so do marijuana
No baby, don't wash that thing, don't wash that thing
Pussy stank but so do marijuana
Put that soap down, baby, put that soap down
I want it raw, mother, i want it raw
Pussy stank but so do marijuana"
Andre Williams -Pussy Stank